Ieri sono stato al convegno sulla "Comunicazione multimediale", organizzato da
GSA-Giornalisti specializzati associati, dal gruppo friulano nato da pochi mesi. Interessante tutto il convegno al quale hanno partecipato numerosi esperti del settore.
Vi propongo qui di seguito il lungo resoconto dell'evento, ma queste righe non sono sufficienti a trattare tutti i temi in modo esaustivo.
Appuntamento quindi tra breve su questo blog per approfondire gli argomenti di
giornalismo e nuovi media. Buona lettura!
Il primo convegno nazionale dei Giornalisti specializzati associati ha riunito a Udine esperti da tutta Italia. Ospite d’onore Angelo Perrino, direttore di Affari Italiani, il primo quotidiano italiano online e indipendente.
Giornalismo e nuove tecnologie, internet e informatica giuridica. Questi sono stati i temi principali del convegno, organizzato dal gruppo friulano di
Gsa – Giornalisti specializzati associati , che si è svolto a Udine sabato 3 febbraio. Da tutta Italia sono giunti in Friuli, come relatori, numerosi esperti di comunicazione, di editoria online e giornalisti di carta stampata che hanno parlato dello stato dell’arte della comunicazione sul web.
Oggi il web è una cosa di tutti, fa parte della nostra società ed è difficile pensare ad un mondo senza connessioni, informazioni, notizie (ma anche gossip), che viaggiano praticamente in tempo reale.
I relatori presenti al convegno hanno quindi portato testimonianza delle loro esperienze personali e professionali a confronto con il mondo del web.
Dopo gli onori di casa tenuti da
Valeria Grillo, vicepresidente del Consiglio provinciale di Udine, il convegno è stato aperto dall’intervento di
Michele Ficara Manganelli, presidente di
Assodigitale, il quale ha fatto una panoramica sugli scenari della comunicazione multimediale. Dai blogger ai nuovi portali di informazione, dalla crisi delle agenzie di stampa e dei giornali su carta ai video diffusi nella rete come nuovo fenomeno di informazione “dal basso”.
Come cambiano i paradigmi comunicativi, così cambia la professione del giornalista che diventa anche videoreporter, esperto di impaginazione multimediale e non solo scrittore e cronista.
A ulteriore conferma delle potenzialità della rete, è giunta una chiamata in diretta telefonica da Milano (per mezzo di Skype) di Emiliano Tosi, giornalista e responsabile informatico di Gsa, il quale ha così dimostrato come sia possibile ridurre le distanze comunicative attraverso internet.
È stata poi la volta di
Massimiliano Fanni Canelles, direttore di
SocialNews, giornale di informazione sociale, che ha confrontato il mondo della stampa tradizionale con quello dell’editoria in rete. Per Canelles la necessità di comunicare rimarrebbe un assunto imprescindibile, per cui la carta stampata non verrebbe soppiantata da quella digitale, ma se ne differenzierà semplicemente. L’editoria sarebbe in crisi, secondo Canelles, per gli alti costi che deve affrontare, mentre internet in questo senso offre chiari e indiscutibili vantaggi economici.
Anche il presidente Anso (
Associazione nazionale stampa online),
Luca Lorenzetti, si è soffermato sulle potenzialità della stampa in rete, basate sulla contaminazione dei mezzi di comunicazione e sulla multimedialità, veri e propri aspetti competitivi.
La parola è andata poi a
Fabio Folisi, direttore di
FriuliNews, reduce dall’esperienza di GiornaleItaliaNordest, apripista negli anni Novanta della nuova multimedialità dell’informazione in Regione. Internet avrebbe messo in crisi la sicurezza del mondo dell’informazione, molto più spesso reazionario che progressista, ma che, secondo Folisi, non sarebbe in grado di resistere a lungo alla novità: «è come cercare di frenare un fiume in piena con le mani», ha commentato.
«La demonizzazione delle rete – ha affermato Folisi – è patrimonio negativo di un giornalismo di provincia che teme di perdere la propria piccola fetta di potere e mercato».
Si è parlato ancora di nuovi media di informazione e di web radio con
Roberto Zarriello, direttore editoriale di
Radio Alzo Zero, che ha lodato i blog come fenomeno di “giornalismo partecipativo”. Tra i motivi del loro successo Zarriello individua l’informalità di linguaggio, la duttilità, la facilità d’uso, l’ipertestualità e un carattere “sociale” che, attravers l’interattività, renderebbe gli utenti non più semplici fruitori passivi di informazione.
Dai concetti di “reporter diffuso” e “web2.0” si è passati agli aspetti giuridici nell’era di internet. A parlare è stato l’avvocato udinese
David D’Agostini, specializzato in diritto dell’informatica, che ha trattato i temi della privacy, del diritto d’autore e delle responsabilità civili e penali dell’editoria online.
Dopo l’intervento di
Luca Oliverio, responsabile del progetto
Comunitàzione, che ha parlato dell’evolvuzione delle comunità virtuali e ha accennato al cambiamento epocale delle abitudini dei consumatori, è stata infine la volta dell'intervento di
Angelo Perrino, ospite d'onore dell'evento, giornalista e uomo di comunicazione, oggi direttore del primo quotidiano italiano online
Affari Italiani.
Quest’ultimo ha spiegato come il suo giornale sia riuscito ad affermarsi e quali siano le strategie utili per il futuro sempre più orientato verso un sincretismo dei mezzi di comunicazione.
«Internet ha sconvolto i meccanismi dell’editoria tradizionale», ha detto Perrino, giornalista e uomo di comunicazione, che ha creduto già dal ’96 nelle opportunità offerte dalla rete, creando il primo quotidiano online e indipendente,
Affari Italiani.
Il professor
Francesco Pira, in qualità di docente dell’Università di Udine, ha parlato poi dell’informazione politica, pubblica e sociale in rete, mostrando come ai fini di una buona comunicazione possa essere efficace creare comunicati stampa ipertestuali e che facciano uso di foto, suoni, clip audio e video, oltre che del testo.
Anche l’uso oculato delle newsletter potrebbe portare buoni risultati, così come lo farebbe una conferenza stampa in collegamento telematico con le redazioni dei giornali, ma con le dovute precauzioni. E poi ci sono i blog che starebbero ergendosi a efficaci strumenti della moderna comunicazione politica.
A chiudere la giornata di riflessioni l’intervento dello psicoterapeuta e giornalista associato Gsa
Paolo Zucconi, il quale si è soffermato sui rischi dovuti a un eccessivo uso di internet. Spersonalizzazione, ansia sociale, disadattamento e disturbo del controllo degli impulsi potrebbero rendere la nostra società sempre più superficiale e isolata, secondo Zucconi. Quindi internet sì, ma con moderazione.
Marco BardusEtichette: Etica, media giornalismo