lunedì 2 luglio 2007

Una ricerca sul (controverso) rapporto tra relatori pubblici e giornalisti

Non potevo non segnalare la ricerca che Toni Muzi Falconi e Chiara Valentini stanno conducendo e che riguarda il rapporto tra relatori pubblici e giornalisti.

Rispondete e diffondete il questionario!

Molto spesso questo rapporto è controverso, teso, poco ben definito. Molte volte succede che il confine tra i due "mondi" sia così labile (se di confine si può parlare) da non vederci chiaro nemmeno chi si trova in mezzo.

Personalmente preferisco considerarli due facce della stessa medaglia, con il distinguo che riguarda l'approccio che un relatore pubblico dovrebbe, a mio avviso, avere: la stampa (web, radio, carta) è uno dei mezzi di comunicazione, il cui uso, come strumento e non come mero fine, dovrebbe rientrare in tutte quelle attività continuative volte per creare e mantenere una rete di relazioni con i diversi pubblici di riferimento dell'organizzazione per la quale lavora.

Il relatore pubblico dovrebbe fare relazioni (quindi media relations, non semplice addetto stampa), il giornalista occuparsi di informazione.

Difficile che un giornalista che non ha fatto altro nella vita possa fare comunicazione, anche se potrebbe sempre avanzare la famosa frase di Paul Watzlawick: "E' impossibile non comunicare"...

Che ne dite?

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