giovedì 12 aprile 2007

La vita breve del blog


Tra i diversi argomenti trattati, penso che su queste pagine si sia cercato più volte di capire ed ipotizzare il ruolo che i social media hanno ed avranno nella nostra vita e, soprattutto, nella nostra professione.
Si è anche discusso del dualismo carta stampata – internet con la supposizione, non così azzardata sembra, che il mondo virtuale sia, prima o dopo, destinato a soppiantare ciò che Johann Gutenberg creò quasi seicento anni fa.
Il dubbio che mi sorge spontaneo è che, come per tutte le tecnologie dei giorni nostri, anche i social media abbiano un ciclo di vita molto più corto rispetto proprio a quello che ha avuto la carta stampata.
Mi ha fatto riflettere su ciò il messaggio di Toni Muzi Falconi sul sito della Ferpi in cui annuncia la creazione di un nuovo blog
www.prconversations.com (attivo dal 15 aprile) in cui dialogherà sulla situazione delle RP con altri 6 mega professionisti.

Potete leggere qui l’anticipazione di Toni.


Mi vorrei soffermare sulle motivazioni che l’hanno spinto a questa scelta: “La ragione che mi ha indotto a questa decisione è che sei mesi di esperienza mi hanno persuaso che la formula del 'blog personale', dopo una fase iniziale di inatteso successo, si avvia lentamente verso l'obsolescenza poiché, per quanto i commenti siano e restino 'aperti', l'agenda dei temi e il taglio che ad essi viene attribuito non sono altro che lo specchio delle meditazioni e delle riflessioni di un solo soggetto, mentre la collaborazione pro attiva di persone con esperienze, età, valori e storie diverse arricchisce enormemente la passione e la curiosità dei lettori, inducendoli ad una partecipazione sempre più interattiva e generatrice di conoscenze... tali da legittimare il tempo che la lettura di un blog comunque richiede loro”.


Resto dell’idea che i social media siano, al momento, non più solo un fenomeno bensì una realtà da conoscere ed apprendere per comunicare in maniera più esaustiva, rapida e colloquiale la realtà quotidiana della nostra professione. Mi viene solo da pensare che presto nuove tecnologie e nuove filosofie comunicative potrebbero stravolgere nuovamente tutti gli scenari, senza aver avuto neanche il tempo di capire bene cos’è successo e qual è la via migliore da seguire.


Ma forse è proprio questo il bello…


P.S. Segnalo una nuova (e bellissima) sezione a riguardo sul sito della Ferpi SOCIAL MEDIA a cura di Italo Vignoli e Angelo Palanca.

2 Commenti:

Alle 15 aprile 2007 alle ore 19:30:00 WET , Anonymous Anonimo ha detto...

Anch'io mi sto facendo molte domande sul blog. Innanzitutto ho abbracciato l'idea di uno slow blogging. Mi sembra che la blogosfera sforni sempre più contenuti di basso interesse (parlo di una media, ci sono blog di altissimo interesse, altri veramente di un'autoreferenzialità mostruosa). Insomma, sto iniziando, a quasi due anni dall'apertura del blog, a ripensare a questo strumento, a partire dal mio stesso blog. Certamente utile, ma mi sembra che non si sia ancora trovato il giusto equilibrio.

 
Alle 23 aprile 2007 alle ore 13:31:00 WET , Blogger Stefano Fait ha detto...

I dubbi sui blog e sui social media in generale sono più che leciti.
Da tempo aziende ed agenzie hanno intrapreso la strada dei blog come strumento di comunicazione e come mezzo per costruire relazioni efficaci con i propri clienti o con gli opinion maker. E tutti noi a chiederci se questa era la strada da seguire per il futuro della nostra professione...
Passata l'euforia iniziale mi ritrovo un pò disinnamorato dei blog (anche se certi sono fatti davvero bene ed hanno raggiunto perfettamente i loro obbiettivi) ma più entusiasta nei confronti della varietà e nella continua evoluzione della nostra professione. Forse il dualismo carta - web non è così fondamentale per il futuro della comunicazione e delle relazioni pubbliche, l'importante è che ci siano sempre professionisti "affamati" d'aggiornamento e capaci di sfruttare al meglio le risorse del momento, che esse siano fatte di carta o di byte!

 

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